L’agenzia di rating Standard &
Poor’s modifica le proprie stime sul Pil dell’Eurozona.
    L’agenzia di rating prevede una crescita dello 0,8% per il 2024,
in linea con la Commissione Ue, e dell’1,2% sul 2025, contro il
+1,3% stimato da Bruxelles.
    Secondo gli analisti dell’agenzia la Germania sarà “in
ritardo rispetto agli altri paesi dell’Eurozona”, mentre la
Spagna “continua a registrare performance superiori”. Tra le
ragioni delle modifiche alle stime precedenti il calo “più
pronunciato” dei prezzi dell’energia, in base al quale nel 2025
l’inflazione sarà “marginalmente più bassa di quanto previsto”
al 2,4% contro il 2,5% precedente.
    Secondo S&P il “lungo periodo di stabilità nelle previsioni
macroeconomiche potrebbe terminare”, dal momento che “i nuovi
leader di Stati Uniti, Unione Europea e Germania potrebbero
infatti prendere decisioni all’inizio del prossimo anno su dazi,
difesa e spese generali che potrebbero ridisegnare le
prospettive economiche”.
    Secondo gli analisti dell’agenzia di rating “la Bce taglierà
i tassi più rapidamente di quanto precedentemente atteso, a
causa della persistente debolezza della fiducia e di una
migliore visibilità sulla traiettoria della disinflazione”. Una
modifica che riguarda i tempi ma non l’entità dei tagli, con il
tasso principale in calo al 2,5% “prima dell’estate del 2025”,
rispetto alla previsione precedente relativa al mese di
settembre.
   

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